a Zonzo per le Montagne
Davide Necchi - a Zonzo per le Montagne
Come si forma l'Aurora Boreale
Vedere uno spettacolo è ancora più suggestivo se si hanno delle anche minime nozioni su cosa lo ha originato!
Homeil NecchiL'Aurora BorealeViaggiFotografia

Come si forma l'Aurora Boreale

L'Aurora Boreale è un fenomeno luminescente di origine elettromagnetica che si verifica negli strati alti della nostra atmosfera (circa tra i 100 e 400 chilometri) ed è dovuto all'interazione delle particelle cariche di energia che, tramite il vento solare, impattano il nostro campo magnetico perturbandolo, dando il via a delle reazioni simili a quelle che si verificano all'interno di un vecchio tubo al Neon.

Così si può, molto approssimativamente, sintetizzare.

Un flare solare di elevata energia (fonte NASA)
Un flare solare di elevata energia (fonte NASA)

Un po' più di dettaglio...

Per comprendere cosa genera questo fenomeno bisogna partire da lontano; dal Sole. La nostra stella.

Come tutte le stelle, il nostro Sole è una grandissima fonte di energia basata sulla fusione nucleare che genera temperature incredibilmente alte che portano la materia allo stato di plasma.

In condizioni normali la fortissima attrazione gravitazionale del Sole trattiene la quasi totalità di questo plasma, il residuo raggiunge la terra sotto forma di un continuo flusso di particelle che chiameremo Vento Solare. Queste particelle, che potrebbero creare problemi, vengono normalmente neutralizzate dal nostro campo magnetico che ci protegge in continuazione.


Ma sulla superficie non vige la tranquillità, anzi, a causa dell'enorme energia in gioco e di molti processi che ancora ad oggi ci sono parzialmente sconosciuti, si formano discontinuità ai vari strati dell'atmosfera, associati a fenomeni particolari.


In particolare possiamo individuare due tipoligie di eventi particolarmente interessanti a noi adoratori delle aurore:



Macchie solari

Sono vere e proprie macchie, se viste da terra. Nella realtà sono zone della fotosfera con temperature inferiori (ma sempre decisamente alte!) che appaiono meno luminose. Queste zone sono associate a fortissime attività magnetiche e di instabiità che possono sfociare in vere e proprie esplosioni, detti brillamenti (o flare).

In presenza di uno di questi eventi può avvenire l'espulsione di una parte di massa della corona solare, chiamata CME (Coronal Mass Eyection) ad alto contenuto energetico che inizia a viaggiare verso lo spazio nella direzione dell'espulsione.

Se questa espulsione avviene in direzione della Terra, da 24 a 36 ore dal brillamento ci sarà l'impatto con il campo magnetico terrestre che avrà come risultato la sua perturbazione e la generazione di aurore anche di notevole intensità e bassa latitudine (potenzialmente anche alle nostre latitudini).

Lo svantaggio dei flare è la loro natura impulsiva e la loro forte direzionalità. Quindi perchè produca delle aurore degne di nota è necessario che avvenga quando la macchia è rivolta verso la terra puntando proprio in direzione di essa.


Coronal Holes

Laddove l'atmosfera solare è più tranquilla, quindi in particolare assenza di macchie solari (come nei periodi di minimo solare, vedi sotto) possono verificarsi dei veri e propri buchi da cui fuoriesce un forte vento solare. Questo vento è meno energetico rispetto ad una CME, può di contro raggiungere velocità notevoli che sempre interagendo con il nostro campo magnetico può portare alla formazione di aurore.

Queste aurore generalmente hanno intensità inferiori a quelle generate da flare e molto difficilmente possono portare aurore a basse latitudini. Tuttavia i coronal holes hanno il vantaggio di essere molto più stabili rimanendo attivi anche per mesi e ripresentandosi puntuali ad ogni rotazione del sole (circa 27 giorni), inoltre il vento solare è espulso praticamente in continuazione.



Il sole con un Coronal Hole (fonte NASA)
Il sole con un Coronal Hole (fonte NASA)

Ciclo undicennale solare

Macche e buchi si verificano sempre?

Non proprio. Da quando si osserva il Sole, quindi dai tempi di Galileo, circa 400 anni, si è notato che l'attività si presentava con una ciclicità di circa 11 anni. In questo periodo il sole passa da una fase di bassa attività, basata sulla quasi o totale assenza di macchie solari (e di conseguenza la quasi assenza di flare) a periodi di elevata formazione di queste. I buchi coronali invece si manifestano esattamente all'opposto. Nel momento in cui il Sole si trova in un periodo di quiete i buchi saranno più numerosi ed estesi e andranno a posizionarsi verso l'equatore solare e quindi a latitudine utile per puntare alla Terra.

Questa particolare situazione fa si che in un modo o nell'altro si presentino sempre delle chance di assistere a questo bellissimo spettacolo.


menu_a-proposito-del-necchi
a proposito del Necchi
menu_aurore
Aurore Boreali
menu_davide
Islanda in Bicicletta
menu_faroe
Isole Faroe
menu_svezia
Svezia
menu_lofoten
Norvegia
menu_milano
Milano e le sue Montange
menu_alpi
le Alpi